Tornare alla terra: quali opportunità concrete abbiamo?

Rimpossessarci di quella “distanza” che è stata messa tra noi e la terra che produce il nostro cibo ci riporterebbe ad un’agricoltura naturale.

Gli alimenti sulle nostre tavole hanno perso gran parte dei loro valori nutrizionali. Sono scomparsi quei sapori ed odori che sono invece contaminati da additivi, conservanti, prodotti chimici o addirittura modificati geneticamente.

L’Agricoltura Naturale

Fino a pochi mesi fa l’espressione «Sei un contadino» si usava con un’accezione totalmente dispregiativa. Chi la coltiva è relegato al di fuori dalla società “moderna”, quella del settore terziario, delle banche, della finanza, dei servizi o della moda. Nell’ultimo periodo, in seguito alle limitazioni di spostamento e alle problematiche di approvvigionamento dei beni alimentari da parte della grande distribuzione, il ruolo del contadino sta recuperando importanza e centralità.

Il contadino è colui che meglio di tutti noi conosce la natura e i suoi ritmi. Dobbiamo perciò recuperare il senso e il valore di quello che è l’atto del coltivare. Dobbiamo noi stessi, per primi, provare a mettere le mani nella terra. E magari uscirne fieramente con le dita sporche e il terriccio sotto le unghie.

Masanobu Fukuoka, botanico e filosofo giapponese, pioniere dell’agricoltura naturale, diceva: «Dopo Dio, viene il contadino. Lasciateci dire che la chiave per la pace si trova vicino alla terra».

Nella terra è presente il miracolo della vita

Dobbiamo capire che se siamo qui, su questo pianeta, come esseri umani, il nostro compito è anche quello di preservarla.

Ritornare a coltivare la terra e l’agricoltura naturale è uno dei modi che può aiutarci a capire ciò che ci unisce. Come esseri umani, come esseri viventi, come abitanti del pianeta Terra. E’ molto più profondo di quello che potrebbe apparentemente dividerci. Ritornare alla terra significa riscoprire il mistero meraviglioso della natura e di tutte le sue forme di vita.

Quali possibilità abbiamo di coltivare la terra, oggi, se viviamo in una città o in un agglomerato urbano?

Esistono orti anche alle periferie delle città, orti urbani concessi in comodato d’uso dagli enti locali dietro domanda. E per chi ha un giardino, un balcone o un terrazzo, sono sufficienti due metri quadrati di terra per produrre ortaggi per il fabbisogno di un paio di persone.

Nei mercati orto-fruttiferi locali, ad esempio, possiamo trovare la bancarella di frutta e verdura gestita direttamente dal contadino. I cosiddetti GAS (acronimo per “Gruppo di Acquisto Solidale”) sono piccole organizzazioni locali autogestite. Qui i consumatori si riuniscono per acquistare prodotti direttamente dai produttori locali, a miglior prezzo, dopo averne verificato la qualità e la bontà.

L’opportunità che si sta concretizzando 

Tuttavia tornare a coltivare la terra non è solo un modo per avere una fonte più diretta di cibo di qualità. Coltivare la terra  rappresenta anche l’opportunità di vivere più pienamente e in armonia la relazione con la natura e non solo: vivere ai ritmi della terra significa vivere anche con gli altri essere umani in modo più sereno e profondo.

In questo periodo già alcuni cittadini hanno colto questa chiamata e la ricerca di soluzioni più complete e radicali, come vivere in comunità rurali e ecovillaggi, è in forte ascesa. Questo approccio presuppone una rivoluzione e messa in discussione non solo delle abitudini esterne e materiali ma ancora più delle abitudini emotivi, delle aspettative, delle credenze e dei pensieri.

Credo che questa sia una grande opportunità ed un bisogno che sarà sempre più sentito nei prossimi anni. E questo va necessariamente accompagnato da un metodo che ha dimostrato riportare in equilibrio decine di migliaia di persone sia con l’ambiente esterno che con il proprio ambiente interno: il Metodo RQI®.

 

Inizia ad immaginare…

  • Immagina di poter vivere in un posto con autoproduzione di frutta e verdura, che crescono abbondanti e senza pesticidi grazie a un Q Box, ideato per allontanare insetti dannosi e per favorire lo sviluppo rigoglioso.
  • Immagina di poterti sentire parte integrante della salvaguardia per il pianeta attraverso l’utilizzo di Q magneti in grado di recuperare le dispersioni energetiche, facendo del bene all’ambiente (perché si inquina di meno) e al portafoglio (perché si risparmia sui consumi di acqua, luce, gas e carburante).
  • Immagina di poter riequilibrare un qualsiasi dolore, infiammazione o malessere emotivo utilizzando acqua e cibo, selezionati secondo i vostri bisogni inconsci, in armonia con le basi della Medicina Tradizionale Cinese e potenziati con l’utilizzo di Q card e Q food.
  • Immagina di poter vivere insieme a persone consapevoli di quanto il pensiero sia in grado di creare la realtà circostante e che lo utilizzano per cambiare se stessi, in modo da vivere in un mondo in cui i conflitti si risolvono ripulendo traumi inconsci, grazie all’insegnamento impartito con RQI Spirito e RQI Master. Essendo “Maestri di se stessi”, chi applica il Metodo RQI® si assume la responsabilità degli eventi e non accusa più nessuno con la terribile frase: “È tutta colpa tua”.

Puoi ora smettere di immaginare perché tutto questo si sta realizzando concretamente.

PROGETTO PENISOLA ITALICA – UN PROGETTO PER IL BENE DELLA TERRA E DELLA SOCIETA’

Luoghi di coerenza e consapevolezza presenti in ogni zona d’Italia che influenzano con la loro energia positiva tutta la società circostante.
Questo progetto è figlio dei sogni di Marco Fincati, ideatore del Metodo RQI che ha già aiutato migliaia di persone a vivere in coerenza, grazie al contributo del ricavato dei corsi RQI e delle BIOTEC.

COS’E’ PROGETTO PENISOLA ITALICA?

Un insieme di luoghi magici, dislocati nelle varie regioni della nostra bellissima Italia, dove puoi vivere esperienze di consapevolezza che ti cambieranno la vita per sempre.

Sostenibilità, accoglienza,
collaborazione, autoproduzione,
consapevolezza, coerenza: queste sono
le nostre parole d’ordine del nostro
progetto ambizioso.

Ti piacerebbe farne parte?