Antropologia: la via di RQI® verso l’apertura del cuore e la crescita spirituale

Lo studio di una ricercatrice dell’Università di Amsterdam sui cambiamenti nel modo di vivere dei praticanti RQI®

RQI® è un metodo spirituale fatto a misura di scettico”. Con queste parole viene descritto il Metodo RQI® all’interno dello studio RQI – Guarigione, evoluzione, consapevolezza di Giorgia Gaia, laureata in Antropologia Culturale presso l’Università di Amsterdam.
Giorgia Gaia collabora con l’ateneo olandese e contemporaneamente porta avanti diverse ricerche indipendenti che presenta durante conferenze universitarie in tutta Europa. Lo studio sul Metodo RQI®, che verrà presto pubblicato, rientra proprio tra le sue ricerche indipendenti.

Quella data dalla ricercatrice è una definizione tanto breve quanto precisa e penetrante di quello che è il carattere, l’obiettivo ultimo di RQI®. “Le persone razionali – spiega “Q di Saras (all’anagrafe Marco Fincati) “ all’autrice dello studio – hanno bisogno di un test, di uno strumento, di una procedura per capire una cosa che intuitivamente è già ovvia, per prendere consapevolezza, per arrivare all’apertura di cuore. Uno invece che utilizza già l’emisfero destro e sente già un’apertura di cuore, sente già amore quando vede una cosa, ha meno bisogno, forse anche per niente. RQI® serve alle persone razionali”.

Consapevolezza, cuore, emisfero destro, amore. Sono termini che possono confondere, se si pensa a RQI® solo come metodo per l’autoguarigione, la veste sotto la quale il metodo viene presentato al primo approccio. Ma è proprio Giorgia Gaia, nella conclusione del suo studio etnografico, a spiegare come si tratti in realtà di un percorso che va molto al di là della guarigione. “Attraverso questa ricerca – si legge nel capitolo conclusivo – ho tentato di raccontare come, approcciando un processo di ‘semplice’ autoguarigione, i praticanti RQI® intraprendano in realtà un sentiero d‘illuminazione personale che dischiude una saggezza millenaria. Passando attraverso prove razionali i soggetti comprendono davvero cosa significhi l’unità del creato”.

Lo studio della dottoressa Gaia ripercorre le tappe del percorso RQI®, di cui lei stessa è stata partecipe e non solo osservatrice esterna. Gaia, in una breve intervista rilasciata per questo articolo, rivela di usare regolarmente RQI® nella sua vita quotidiana con ottimi risultati. La ricercatrice sottolinea anche che ha intenzione di continuare a seguire l’evoluzione del metodo e dei progetti olistici nati grazie ad esso. “Mi interessa osservare come le strutture culturali possano venire trasformate dall’avanzare di filosofie di pensiero e pratiche olistiche rivoluzionarie come RQI®”.

Come ricercatrice che ama lavorare sul campo – si legge nell’introduzione -, io stessa ho vissuto la piacevole esperienza della partecipazione attiva a due Master, durante i quali ho avuto la possibilità di dedicarmi alle attività previste, di applicare personalmente il metodo proposto e, contemporaneamente, portare avanti l’indagine etnografica, osservando e intervistando gli altri e le altre partecipanti”. La ricerca etnografica, spiega Gaia, ha avuto luogo in diversi momenti nell’arco temporale di circa un anno, durante il quale ha preso parte al corso base del metodo e a due master. In queste occasioni la ricercatrice ha potuto intervistare un campione di partecipanti e approfondire la conoscenza delle teorie alla base del metodo intervistando l’ideatore del metodo, “Q di Saras (all anagrafe Marco Fincati) “. Infine, la dottoressa Gaia ha inviato a un campione di partecipanti un questionario con l’obiettivo di comprendere “la persistenza e l’effettività, nella quotidianità del partecipante, delle trasformazioni di coscienza avvenute durante il Master”.

La guarigione è il punto di partenza di chi si avvicina al metodo RQI®, che sia da una malattia fisica, psicologica o spirituale. “La voglia di guarire – scrive la ricercatrice -, la necessità di migliorare la propria vita o di evolvere nel cammino spirituale sono temi ricorrenti nelle narrazioni dei soggetti di ricerca”. Ma la guarigione è, appunto, solo un punto di partenza, “una prima tappa del risveglio che si compie nell’affrontare un percorso di crescita individuale completo e diretto, come RQI®”. Secondo quanto raccolto dalla ricercatrice, per i partecipanti ai corsi RQI® “l’esperienza di guarigione è percepita come un rito di passaggio, un ponte tra due dimensioni, un cambio di prospettiva che conduce gli attori sociali da un vissuto di sfiducia, negatività ed ignoranza rispetto al proprio infinito potere, ad un altro di ritrovata fiducia nei confronti di sé stessi”.

Evoluzione è il secondo passo di un percorso che, iniziato con la scoperta del potere di autoguarigione, conduce l’essere umano attraverso una vera e propria crescita. “Oggi il termine evoluzione – scrive Giorgia Gaia nella sua ricerca – non significa soltanto sviluppo dell’individuo a livello genetico, ma anche, e soprattutto, trasformazione collettiva a livello metafisico”. Secondo le narrative dei partecipanti intervistati, il termine evoluzione è inteso anche “come comprensione profonda della propria natura fisica e metafisica, come un risvegliarsi dal sonno”. Nelle interviste, scrive la ricercatrice, è ricorrente “la definizione di evoluzione come crescita e miglioramento tendente all’unione, al superamento della divisione, ovvero all’apertura del cuore, verso uno stato di amore incondizionato”. Verso, cioè, quella che viene definita consapevolezza, e che costituisce la terza tappa del percorso.

Con il termine consapevolezza “si intendono tutti quegli stati della coscienza attraverso i quali si riesce a creare una comunicazione tra i diversi livelli della nostra mente, in modo tale che si possa trasformare sia la percezione cosciente dell’Io individuale, quanto con essa la manifestazione della realtà nel suo insieme”. L’ultimo passaggio del percorso porta il partecipante al livello più astratto, in cui “gli individui divengono pienamente consapevoli di essere parte integrante ed inscindibile di un tutto, di una rete invisibile che collega le manifestazioni della realtà”.

Nella conclusione del suo lavoro dunque, Giorgia Gaia asserisce che

“la percezione del sé e del mondo, con il quale il praticante si affaccia al percorso RQI®, ne esce profondamente trasformata”.

Anche se non tutti i partecipanti compiono l’ultimo salto durante i corsi, si innesca comunque “nella consapevolezza degli individui una reazione alchemica  profondamente trasformativa” ed è l’inizio di un lungo viaggio.

ACCEDI AI CONTENUTI GRATIS DEL METODO RQI